mercoledì 11 marzo 2015

Sesso, bugie e sottomissione

Tranquilli, parliamo di titoli di libri


Oggi è arrivato in biblioteca il libro di Eric Zemmour Sii sottomesso. La virilità che ci consegna all'Islam. La prima cosa che ho pensato è che era l'ennesimo titolo che mi capitava sottomano con parole come sottomissione, sottomesso/a. Poi mi sono chiesta se non fosse una mia impressione e ho fatto un po' di ricerche consultando qualche catalogo.
Il volume in questione  viene descritto come un pamphlet choc che "si scaglia contro la devirilizzazione dell'uomo europeo e il suicidio della società occidentale" (Ansa). Immediato il riferimento all'ultimo romanzo di Houellebecq, Sottomissione. Anche perché i due scrittori sono accomunati dall'essere entrambi sotto scorta dopo la strage a Charlie Hebdo.
Si ha l'impressione che si tratti di un testo nuovo, appena scritto, magari sull'onda degli ultimi avvenimenti, e invece  scopro che il titolo originale è Le premiere sexe, che è stato pubblicato per la prima volta in Francia nel 2006 ed in seguito nel 2009. Scopro anche che il libro era già stato pubblicato in Italia, nel 2007 col titolo L'uomo maschio.
Insomma una operazione furbetta della casa editrice che in entrambe le edizioni italiane ha preferito cancellare qualsiasi, evidente, riferimento a Le deuxième sexe di Simone De Beauvoir, e aggiungerne, in quella più recente, uno all'Islam inesistente nell'originale.
Se il titolo riecheggia quello del romanzo di Houellebecq, copia invece spudoratamente Sposati e sii sottomessa. Pratica estrema per donne senza paura di Costanza Miriano, pubblicato per la prima volta nel 2011. Il libro, di cui è bello prendersi gioco argutamente con amici bibliotecari, e non, su facebook, propone un'idea dei rapporti matrimoniali che anche la mia bisnonna ferrarese avrebbe giudicato ridicola, anacronistica e pericolosa.
Continuando a cercare (i cataloghi sono una cosa meravigliosa) e andando a ritroso nel tempo, scopro che, solo nel 2013, in Italia sono stati pubblicati:
Sottomessa al piacere di Beth Kery (titolo originale Sweet restraint)
Sottomessa di Lora Leigh, (titolo originale Surrender)
Sottomessa per amore di Nichi Hodgson (titolo originale Bound to you)
e nel 2012:
Diario di una sottomessa: La vera storia di un risveglio sessuale di Sophie Morgan (titolo originale The diary of a submissive)
Tutti libri, come è intuibile dai titoli, nei quali il concetto di sottomissione  ha una forte connotazione erotica e direi anche positiva.  Ricordo, per inciso, che nel 2012 è stata pubblicata in Italia la trilogia delle 50 sfumature.
Continuando il mio viaggio a ritroso nel tempo dal 2011 il termine sottomissione scompare dai titoli dei libri per ricomparire nel 2007 e nei due anni immediatamente precedenti ma completamente privo di ogni connotazione erotica e positiva. Nel 2007 esce  Né puttane né sottomesse di Fadela Amara, che racconta la storia di un movimento nato nelle banlieues per denunciare il dilagare del maschilismo e della violenza, nel 2006 Sottomesse. La violenza sulle donne nella coppia di Marie-France Hirigoyen e nel 2005 Non sottomessa. Contro la segregazione nella società islamica di Ayaan Hirsi Ali.
Poi, praticamente, più nulla, se si eccettua, nel 1988, Non puoi tenere sottomessa una donna in gamba di Alice Walker.

Ora io non saprei dire esattamente cosa significhi tutto questo. Forse che i cataloghi oltre ad essere meravigliosi la sanno lunga e a saperli leggere raccontano molto della storia della nostra editoria, delle nostre biblioteche ed anche della nostra società.  Associare al termine sottomessa, che significa essere piegati al volere di altri, le parole amore, piacere, matrimonio o aggiungere al titolo di un libro riferimenti all'Islam e alla paura di esserne sottomessi, non sono semplici operazioni editoriali, non sono atti neutri, suggeriscono nuove interpretazioni, producono nuovi significati. Insomma "le parole sono importanti" e di conseguenza anche i titoli dei libri. E parole e titoli dei libri vanno usati  con proprietà e maneggiati con cura.