domenica 18 ottobre 2015

Il reference è una mucca che soddisfa ogni desiderio

Ho appena finito di leggere il libro di Carlo Bianchini I fondamenti della biblioteconomia. Attualità del pensiero di S. R. Ranganathan. Che è un bel libro, di piacevolissima lettura ed estremamente interessante e grazie al quale ho scoperto Ranganathan. Di cui ovviamente conoscevo, come tutti i bibliotecari, le cinque leggi e poco altro. E ho scoperto che questo bibliotecario indiano è tanto citato quanto, almeno da noi, poco conosciuto.

Quello di Bianchini è il ritratto interessantissimo di una persona, del suo operato, del suo lavoro di teorizzazione della biblioteconomia, ma è anche il ritratto di un uomo profondamente legato alla propria cultura, a una visione mistico-religiosa dell'esistenza e, per certi versi, della biblioteconomia. Nel suo libro Il servizio di reference, Ranganathan, infatti, paragona il servizio di reference ideale alla mucca del saggio Vasishta (nel Ramayana di Valmiki) che soddisfa ogni desiderio.
O potenza della perfezione!
Vieni, vieni e subito ascolta
O Mucca che soddisfi ogni desiderio
Premio di tutte le mie tribolazioni
Fai piovere presto davanti a ciascuno
Tutto ciò di cui ciascuno ha bisogno
Da tutto il meglio dell'essenza a sei facce.
Ranganathan in tutte le sue numerosissime opere parte dal particolare, dalla prassi quotidiana, dal lavoro concreto del bibliotecario per trarne regole universali che cala nuovamente nella pratica bibliotecaria riformandola, rifondandola.

Al centro della biblioteca c'è il servizio di reference (che si basa sui pilastri delle 5 leggi) e al centro del servizio di reference c'è il bibliotecario, di cui Ranganathan riconosce il ruolo essenziale, definisce i criteri di assunzione e stabilisce le competenze di base. Con cinica ironia racconta la situazione del personale delle biblioteche, quando le biblioteche erano legate alla conservazione del materiale e non al loro uso
Non era strano che un posto di lavoro  in biblioteca rappresentasse il rifugio possibile per le persone  incapaci di fare altri lavori. Non era strano, per esempio che, che le biblioteche fossero gestite di sordi e menomati, balbuzienti e gobbi, ritardati e isterici, insomma ritardati di ogni sorta.
Una visione universale unita alla attenzione maniacale per i dettaglio pratico, una prosa che procede per esempi, aneddoti, racconti, esperienze personali spesso raccontate con grande humour. Un pensiero, un'idea di biblioteca ancora straordinariamente attuale.

Insomma io non vedo l'ora, assieme alla collega Roberta Turricchia, di parlare con Carlo Bianchini di queste e molte altre cose che la lettura del suo libro ci ha fatto venire in mente.
Lo faremo Giovedì 22 ottobre alle 16,30 a Reggio Emilia, presso la Mediateca della Biblioteca Universitaria Interdipartimentale, Viale Allegri 9 (Palazzo Universitario Dossetti).
Prima, alle 14,30, c'è l'Assemblea regionale degli associati AIB - Emilia Romagna alla quale interverrà Enrica Manenti (presidente nazionale AIB) e insieme a lei potremo discutere sulla situazione delle biblioteche pubbliche in regione. Vi aspettiamo



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