giovedì 6 novembre 2014

#unlibroèunlibro?

E' partita in questi giorni la campagna #unlibroèunlibro, i cui obiettivi sono (cito dal sito della campagna)

  • Dimostrare che una storia è una storia, indipendentemente dal supporto di lettura.
  • Favorire la diffusione del libro attraverso le nuove tecnologie (il nostro Paese è al penultimo posto in Europa per indice di lettura).
  • Sensibilizzare gli altri Paesi europei sfruttando la presidenza italiana di turno in questo semestre presso l’Unione Europea.
  • Porre fine alla discriminazione tra libro ed ebook prevedendo lo stesso trattamento fiscale, in Italia e in Europa.

Concretamente per aderire si dovrebbe girare il pollice verso il basso, scattarsi una foto e condividerla su Twitter o Instagrama con l'hastag #unlibroèunlibro.

Lo scopo immediato è quello di equiparare l'IVA applicata alla vendita degli  ebook (attualmente al 22%) a quella applicata alla vendita dei libri cartacei (al 4%)

Un paio di cose in ordine sparso:

La campagna è promossa dall'Associazione Italiana Editori ma, dopo aver girovagato per il sito in lungo in largo, non mi risulta ve ne sia menzione. Lo so la notizia è facilmente desumibile da altre fonti, ma visto che eventualmente dovrei fotografarmi col pollice verso mi piacerebbe almeno sapere per chi lo sto facendo.
Su questa sottile ambiguità, ma anche sulle differenze di utilizzo di libri di carta ed ebook potete leggere Il marketing nascosto dell'IVA sui libri di Massimo Mantellini. Mantellini risponde anche a Giulio Mozzi che su Vibrisse ha scritto un pezzo piuttosto polemico sostenendo che la campagna del 4% faccia esclusivamente l'interesse degli editori. "I lettori quindi – che, essendo clienti degli editori hanno il dovere di considerare gli editori come dei nemici: gente che cerca di massimizzare il profitto a spese loro – farebbero meglio ad astenersi. Secondo me."

Ma c'è un'altra questione piuttosto interessante: davvero un ebook è equiparabile un libro di carta? Secondo alcuni addetti ai lavori come, ad esempio Fabrizio Venerandi e Francesco Leonetti le cose non stanno esattamente così.
Saccheggio la pagina Facebook di Leonetti

Mi piace l'iniziativa di promuovere il consumo di prodotti "culturali" anche tramite agevolazioni e incentivi fiscali. Ma non mi piace l'idea che qui si vuole far passare.
Un ebook NON è un libro. Per quanto molti editori, e soprattutto autori, continuando pervicacemente a scrivere ebook riproducendo di fatto il libro di carta, contribuiscano a darci questa impressione: che un ebook sia un book.
No. Un ebook NON è un book. Questo implica:
- che un ebook non deve necessariamente costare meno del libro di carta. Dipende. Se è mera trasposizione del libro di carta, allora dovrebbe essere dato addirittura gratis a chi ha comprato il libro di carta.
- che l'esperienza che si fa con un ebook non è necessariamente identica a quella data dal book. [...]
Ecco, gli ebook, quando non fanno altro che riportare le stesse pagine del libro di carta in un formato digitale, realizzano un assurdo. Però la cosa non viene molto percepita come assurda. Perché è insinuata l'idea che l'ebook è un book. Ma è un'idea sbagliata. È un'idea che vi fa perdere tutto il bello, emozionante, potenziale spettacolo che un vero ebook potrebbe darvi. 

Addenda
non riuscivo a recuperare le cose scritte a Venerandi (probabilmente su Facebook, ho poca memoria) poi mezz'ora fa mi hanno segnalato il suo  Quanta iva dare agli ebook? E gli ebook sono davvero libri? su Nazione indiana.






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