lunedì 12 agosto 2013

Pesci d'agosto

Il Corriere della sera di ieri, 10 agosto, pubblica la allarmante notizia della presenza nelle acque della Svezia meridionale del Pacu, il pesce "mangia-testicoli". Inutile spendere parole sulla qualità dell'articolo, sul fact- checking (non più di 5 minuti di ricerche su internet permettono di avere più di un dubbio sul fatto che questo simpatico animaletto abbia effettivamente l'abitudine di cibarsi di testicoli). Insomma siamo quasi a ferragosto e i giornali dovranno pur riempire le loro pagine con qualche notizia "leggera"!
Interessanti anche i commenti all'articolo, in particolare quelli che citano come fonte autorevole la voce di Wikipedia dedicata al pacu perché "almeno è scritta con le references come un articolo scientifico". Fonte ritenuta autorevole sia per dimostrare l'esistenza del pesce che le sue stravaganti abitudini alimentari, peccato che in questo caso la nota rimandi ad un articolo di un tabloid inglese in un cortocircuito disinformativo che si autoalimenta.
Comunque tutta questa storia del Pacu mi ha fatto venire in mente un romanzo letto qualche anno fa: Gli uomini delfino. Un intrigo sudamericano dello scrittore Australiano Torsten Krol.
I componenti di una famiglia tedesca, in fuga dopo il crollo del nazismo, si trovano in mezzo alla foresta amazzonica, accolti come semidei da una tribù primitiva.
Ad un certo punto di una storia piuttosto intricata fa la sua comparsa un piccolo pesce, il candirù, "un minuscolo membro della famiglia dei pescigatto. Altrimenti noti come pesci stuzzicadenti. Vive nelle branchie, ma soprattutto nella cloaca di pesci più grandi. [...] il candirù è attratto dall'odore dell' acido urico. Se ti capitasse di orinare mentre nuoti, ogni candirù nelle vicinanze salterebbe nel flusso della tua urina e risalirebbe fino all'uretra. Da lì estenderebbe le sue spine, per aggrapparsi forte, bloccandoti completamente l'uretra. [...] L'unico rimedio, si dice, è l'amputazione del pene".
Dal momento che il candirù nel libro di Krol ha una funzione ben specifica, che è quella di essere lo strumento di mutazione, di cambiamento di uno dei protagonisti, pensavo che la sua natura fosse puramente immaginaria, insomma che non fosse altro che un'invenzione, ed anche particolarmente fantasiosa, dello scrittore australiano.
Invece esiste veramente e la sua storia ha parecchie analogie con quella del pacu. In entrambi i casi a due pesci effettivamente esistenti sono state attribuite caratteristiche non vere ma particolarmente inquietanti.
Solo che nel caso del candirù queste inquetudini sono state raccontate dalla penna di Krol, ma anche quella di William S. Burroughs, Il pasto nudo, di Michael Cordy, Il manoscritto di Dio, di Douglas Preston, Il codice, di Julian Barnes, Una storia del mondo in 10 capitoli e mezzo e sono entrate anche in un'episodio di Grey's Anatomy.
Il povero pesce pacu, invece, finora ha incontrato solo la penna di un cronista in una calda giornata d'agosto.

Se poi i pesci fantastici non vi hanno ancora stancato nel Manuale di zoologia fantastica di Borges potete trovare il centoteste, il pesce-hua, gli uomini marini, gli ittiocentauri, ovviamente le sirene e, anche se pesce non è, lo zaratan.

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