venerdì 30 novembre 2012

Loro si scusano

(ma non per questo è meno profondo il mio scontento)


Nel mio post precedente, Di refusi editoriali, scansioni bruttissime e del mio profondo scontento, raccontavo delle mie disavventure con un e-book della casa editrice Bompiani. E-book di pessima fattura, figlio di una edizione cartacea altrettanto pessima, figlia quest'ultima, a sua volta, di una vecchia edizione Mondadori di ottima qualità.
Lo raccontavo sotto forma di lettera ad Elisabetta Sgarbi, lettera che le ho effettivamente inviato, attraverso il sito della casa editrice senza ottenere risposta.
Qualche giorno dopo Ciccio Rigoli, il bravissimo libraio di Ultima Books, nel blog La voce dei Librai, Cari editori, non fateli proprio gli ebook, racconta un paio di casi di pessime realizzazione di ebook fra i quali il mio e decide di togliere L'inverno del nostro scontento dai consigli del mese
Anche per questo noi librai abbiamo deciso di toglierlo dai consigli del mese, giudicandolo indegno. Non possiamo toglierlo dalla vendita, ma eviteremo accuratamente di pubblicizzarlo d’ora in poi. Ci scusiamo se non ce n’eravamo accorti prima, ma l’avevamo letto tempo fa in cartaceo, per questo eravamo molto contenti ci fosse anche la versione digitale.
Nel frattempo se ne parla anche in Baionette librarie e in Writer's Dream, insomma non voglio dire che questo fatterello sia diventato un caso ma ha certamente raggiunto la manzoniana soglia dei 25 lettori.
Scrivo anche sulla pagina facebook della Bompiani e su Twitter ma anche in questo caso nessuna risposta, provo quindi vie più tradizionali e contatto l'ufficio stampa della casa editrice che, finalmente, mi risponde molto velocemente. O molto sbrigativamente, giudicate voi:
sono dispiaciuta, purtroppo ci sono stati problemi con quell'edizione. Li stiamo tuttavia risolvendo e aggiorneremo i file quanto prima
Seguono i saluti, per carità, cordiali.
Sinceramente non mi sembra molto, avrei alcune domande (che immagino non avranno risposta) da rivolgere alla Bompiani:

  1. quando i file saranno aggiornati ci sarà la possibilità di scaricarli nuovamente nella versione corretta?
  2. pensate di correggere anche l'edizione cartacee e di sostituire le copie coi refusi? Con che modalità?
  3. cosa pensate di fare con altre edizioni cartacee e digitali di scarsa qualità che avete pubblicato?

Per quanto riguarda i miei acquisti personali certamente non acquisterò più libri Bompiani. Ma anche per quanto riguarda gli acquisti che effettuo per la biblioteca per la quale lavoro non potrò non tenere in considerazione la scarsa qualità dei prodotti della casa editrice e la scarsa considerazione dimostrata nei confronti dei lettori

mercoledì 14 novembre 2012

Di refusi editoriali, scansioni bruttissime e del mio profondo scontento

Gentile Elisabetta Sgarbi,

qualche giorno fa ho acquistato un e-book della Bompiani, la casa editrice da lei diretta: John Steinbeck, L’inverno del nostro scontento. Un grande autore, la traduzione di Luciano Bianciardi, una casa editrice prestigiosa, pensavo di andare sul sicuro.
E invece un disastro. Nel solo primo capitolo almeno cinque refusi. Difficile imputarli all’e-book,  avevo già letto la pessima versione  elettronica di Storia della mia gente di Nesi con salti di righe, paragrafi non allineati, punteggiatura ballerina.
In questo caso si tratta di accenti (cercò invece di cerco, li invece di ), parole incomprensibili (Fiu invece di Più, sfamo invece di siamo) un misterioso ri. chiuse.
Insomma sono andata a vedere l’edizione cartacea (Tascabili Bompiani 2011) dove ho ritrovato esattamente gli stessi errori.
A questo punto (i bibliotecari son tipi pignolini) negli scaffali di casa mia ho trovato una bella edizione Oscar Mondadori di mio marito (che ovviamente se la ride). Senza errori ma con alcune particolarità: quello che nel 2011 è un cercò accentato nel  1966 era un cerco con la o con una sbavatura tipografica, il misterioso ri. chiuse deriva da un richiuse con la lineetta  dopo la prima sillaba che segnala l’andare a capo.
Mi pare evidente che l’edizione Bompiani sia stata creata, e creata malamente, scansionando una precedente edizione Mondadori, io non so se sia una pratica diffusa, so solo che in questo modo si offendono Steinbeck, Bianciardi, e tutti i lettori che come me hanno acquistato il libro.
Gentile Elisabetta Sgarbi non so se leggerà mai questa mia nota, proverò a postarla anche sul suo forum, ma vedo che è fermo al 2010 e, mi perdoni, c’è qualche refuso anche lì.
La saluto con alcuni commenti  lasciati dai lettori de L’inverno del nostro scontento su Anobii
nota all'editore:
caro signor bornpiani, quando peròe il file con il testo di un libro che vuole ripubblicare e lo recupera da una scansione di una oopia veccbia, abbia il buon cuore di far passare il r sultato attraverso un correttore autornatico, almeno. 
Attenzione: questa edizione è piena zeppa di errori di stampa e refusi 
l'edizione in questione e piena di una valanga di errori di battitura ... sfiancante 
E' stata una lettura noiosa e difficile soprattutto per i numerosi refusi presenti nell'edizione de I Tascabili Bompiani: in alcuni punti era difficile anche capire il senso della frase. 
Quest'edizione Bompiani, inoltre, è piena di refusi e fastidiosi errori di stampa.

giovedì 1 novembre 2012

Così vicino, così lontano


Dialogo di un lettore di libri di carta e di una lettrice di e-book


Mio marito ed io siamo fra quelli che le statistiche considerano lettori forti.
Lui legge solo libri di carta e inchiostro. Io, da qualche mese, anche e-book.
Lui si diverte molto a punzecchiarmi sulla superiorità del suo mezzo di lettura e io, ovviamente, non sono da meno. 

L’odore della carta
Lui – Sì ma vuoi mettere l’odore della carta?
Io –  Certo,  come il delizioso odore di muffa di quel libro che hai comperato in un mercatino e che ha aleggiato per mesi in tutto lo studio. Suvvia puoi fare di meglio

La leggerezza
Io – Vedi  quando siamo andati a Parigi tu nel bagaglio non sei riuscito a portarti dietro nemmeno un libro, io invece col mio kindle in 160 grammi avevo almeno una ventina di libri
Lui – Anche tu puoi fare di meglio. A parte il fatto che alla sera eravamo talmente stanchi da non riuscire a leggere due righe, mi spieghi perché per stare a Parigi cinque giorni hai bisogno di una ventina di libri? Comunque meglio il possesso compulsivo di libri che di scarpe con la suola rossa
Io – Il fatto è che le scarpe con la suola rossa non me le posso permettere

Fra cinquant’anni
Lui - Fra cinquant’anni i miei libri di carta ci saranno ancora, cosa ne sarà dei tuoi e-book?
Io – Francamente me ne infischio (cit.). E poi pensa a quando qualcuno cercherà di rifilare i tuoi libri di carta alla biblioteca e la biblioteca non li vorrà
Lui – Francamente me ne infischio anch’io

Il risparmio
Io – E poi gli e-book costano meno dei libri di carta. E tutti i giorni c’è un’offerta a 99 centesimi o a 1 euro e 99
Lui – Così finisci per comperare libri che magari non ti interessano solo perché sono in offerta e  ti fai condizionare nelle tue letture
Io – O magari in questo modo leggo libri che altrimenti non avrei mai letto. E’ una questione di punti di vista, no?

Sottolineare e annotare
Lui – Quando leggo un libro mi segno i personaggi, prendo appunti, sottolineo
Io – Se tu provassi un e-book ti accorgeresti che puoi fare le stesse cose e molte altre. Puoi ricercare i personaggi e andarti a rileggere tutti i passi in cui appaiono, puoi sottolineare e scrivere note e puoi condividerle in rete

Così vicino così lontano
Lui – Il fatto è che condividi in rete ma io non so cosa leggi. Pensa a quando ci siamo sposati e abbiamo unito le nostre librerie. Pensa a quanti libri ho scoperto perché li hai portati a casa tu e viceversa, o a quanti libri le nostre figlie hanno pescato dagli scaffali. Adesso se volessi leggere un libro che tu stai leggendo col kindle dovrei comperarlo anch'io. Il fatto è che si sposta il mercato da un bene che può essere condiviso, che può passare di mano in mano, a un consumo personale

E in effetti penso a una vacanza nel Salento con 8 volumi con tutti i racconti di Cechov che mai avrei immaginato di leggere, penso alle decine di libri di Pessoa, Saramago, Lobo Antunes che ho portato a casa e fatto leggere, o penso a libri che sto leggendo e che, appoggiati su una mensola in bagno, su un tavolo in salotto, spariscono misteriosamente per riapparire nelle mani di qualcun altro.
Insomma è vero: è semplicissimo condividere in rete attraverso i social network suggerimenti di lettura, impressioni, scambiarsi note e citazioni, diventa più difficile farlo "dal vivo", in tutte quelle occasioni in cui il dialogo, lo scambio nasce dall'avere il libro fra le mani.