mercoledì 25 gennaio 2012

a loro insaputa

Ma come sono sbadati i lettori forti! 2

Ritorno sul tema della crisi dei lettori forti (qui) perchè in questi giorni si sono aggiunti alcuni contributi.
Sono debitrice per le informazioni che riporto ad una serie di scambi sulla bacheca facebook di Luca Ferrieri e in particolare ai suoi interventi e a quelli di Giulio Blasi che spero non me ne vogliano per lo scippo.

Innanzitutto La lettura senza carta di Giuseppe Granieri che sembrerebbe confermane un forte incremento del digitale pur con una serie di distinguo che meritano di essere presi in considerazione. Poi Ebook, ecco cosa sta succedendo in Italia di Antonio Tombolini, che analizza il mercato italiano degli ebook del 2011.
Blasi nota che, anche ipotizzando una conversione di massa di lettori forti al digitale, come faceva Peresson nell'articolo di Simonetta Fiori,  i conti non tornano se confrontati con i dati delle vendite di ebook. Questo probabilmente perchè non siano in presenza di una contrapposizione netta fra lettura cartacea e lettura digitale, ma ci troviamo davanti a fenomeni ibridi.
Personalmente ritengo, e la misura è assolutamente "spannometrica" non supportata da dati, ma solo da un quotidiano rapporto con gli utenti della biblioteca e da frequenti scambi di opinioni con colleghi bibliotecari, che i lettori digitali siano lettori forti, decisamente motivati e fortemente consapevoli di se stessi come lettori. Insomma benché sia ormai risaputo che molte cose possono avvenire a nostra insaputa, non riesco proprio a immaginare 700.000 lettori  "morbidissimi", come li definisce Ferrieri, "ossia lettori che non si ritengono tali perché leggono sul Kindle!"

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